Quello che segue è l'unione di due miei articoli pubblicati anni fa sul blog di Alessandro Ronchi, questi i link degli 'originali' dove troverete anche alcuni commenti:

  1. "Il mate un'alternativa al caffé"
  2. "Erba mate e Argentina"

1.Il mate un'alternativa al caffé

Il mate è un infuso di erba ottimo e poco conosciuto in Italia. Si produce dalle foglie dello “Yerba Mate”, una pianta (Ilex paraguaiensis) che nasce in Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Gli indios Guarani’ furono i primi a farci conoscere il mate (quelli del bellissimo ed eloquente “Mission” di Roland Joffé, palma d’oro a Cannes), oggi è diffusissima nel Sud America; a me è stata fatta assaggiare da Carolina, mia cugina di Cordoba (Argentina), prima di allora sapevo solo che Ernesto Guevara lo beveva per alleviare il suo asma (un altro Argentino, di Rosario però). Studi condotti da importanti Istituti come il Pasteur di Parigi dimostrano che l’infuso del mate contiene praticamente tutte le vitamine necessarie al sostentamento umano, è un disintossicante metabolico, un potente antiossidante grazie all’azione di ben 11 polifenoli, previene l’invecchiamento delle cellule, antidepressivo, energizzante e tonico naturale. Grazie ad una sostanza simile alla caffeina: la mateina, favorisce la concentrazione e l’attività celebrale, è una bevanda alternativa al caffè ma senza i suoi effetti negativi. Ovviamente non si può eccedere come con tutte le cose, anche se naturali. Originale il modo di berlo: si riscalda l’acqua ma non fino a farla bollire, si mettono 2-3 cucchiaini di foglie di mate nel matero (caratteristico recipiente di forme e materiali vari) si versa l’acqua calda fino a riempirlo e si beve dalla bombilla (apposita cannuccia che non lascia filtrare l’erba). Il sapore è amarognolo ma si può mettere anche lo zucchero, consiglio di non berlo davanti alla TV, potreste pensare che sia un allucinogeno, invece è tutto vero. Può sembrare una bevanda esotica e distante dalle nostre consuetudini ma in fondo anche il caffé non è napoletano, il cacao non è svizzero, il Té non è inglese. Erba mate, matero e bombilla (vedi foto) si possono trovare nelle botteghe del commercio equo oramai abbastanza diffuse in ogni città.

2.Erba mate e Argentina

L’Argentina è un paese geograficamente incredibile e unico al mondo: inizia dalle tropicali cascate di Iguazù e finisce nell’antartica Terra del Fuoco, in mezzo ci sono i paesaggi lunari del nord-est, la piatta pianura della Pampa, le maestose Ande, la Patagonia sterminata.

Mai ho conosciuto un binomio nazione-bevanda così stretto come quello tra Argentina e yerba mate. Gli Argentini non amano semplicemente il mate, gli sono riconoscenti. E’ la bevanda nazionale argentina, icona vegetale non seconda a nessuna delle tante che l’Argentina possiede: Gardel, Maradona, Borges, Evita, Guevara. Il costume di bere il mate costituisce un’abitudine sociale che va al di là di quello che si possa ragionevolmente immaginare, è un infuso di filosofia, si innesta nel profondo della cultura popolare, dedicate al mate esistono leggende, poesie, canzoni, letteratura, pitture, proverbi: A boca amarga, mate dulce -> far buon viso a cattivo gioco; A mate convidado, no se mira la yerba -> a caval donato non si guarda in bocca; A cada bombilla su mate -> ogni pietra ha il proprio padrone (di quest’ultimo non mi viene in mente un corrispettivo in italiano ma ho tradotto l’argentino). E’ per questo che bere il mate ha tutta la carica di un simbolo, aiuta a creare uno spazio, all’interno del quale si può ritrovare il tempo rubato e la voglia di comunicare con un rituale quotidiano. Stimolo e ispirazione per gli intellettuali, rafforzamento della memoria ed equilibrio per gli studenti, forza fisica ed energia per i lavoratori, animo e spirito elevato per chi cerca di resistere alle sfortune della vita. Il mate è bevuto ad ogni ora della giornata, molto diffuso in compagnia, passandosi la stessa bombilla come gli indiani d’America si passa(va)no il calumet o i fumatori di cannabis si passano lo spinello, stessa ritualità, stesso rafforzamento dei legami, più salute. Ovviamente anche da soli, in macchina, in viaggio con tanto di thermos, gli argentini sono il massimo produttore e consumatore di mate al mondo (5 Kg a persona ogni anno). Anche il gaucho, il cow-boy argentino, errabondo, mezzo eroe e mezzo fuorilegge, la figura più rappresentativa della cultura rurale e avventurosa argentina, deve molto al mate; la sua prodigiosa austerità e resistenza non si potrebbero spiegare senza tener conto anche del mate. “Signore, io prendo il mate in bombilla perchè noto che mi stimola al lavoro. Molte volte sentendomi stanco prendo 4 o 5 mate e mi sento disposto e animoso, noto anche che quando mi sento triste se prendo un mate mi sento subito sollevato”. A dire il vero il mate non piaceva molto al personaggio interpretato da Vittorio Gassman nel film di Dino Risi “Il Gaucho”- 1964 film da vedere comunque. Il mate si prepara (cebar), non si serve (sirve), questo per riferirsi al significato di mantenere, sostentare, alimentare, ovvero amicizia ed ospitalità; in altri tempi le famiglie agiate avevano un addetto alla preparazione del mate, aveva solo questa occupazione esclusiva. Addirittura, la Croce Rossa Argentina ha usato questa bevanda come veicolo di informazione contro l’AIDS, “l’AIDS non si contrae condividendo il mate”, è stato fatto anche un francobollo divulgativo. Infine esiste un vero e proprio linguaggio del mate, ne propongo una lista non esaustiva anche perché le interpretazioni sono molto varie come d’altronde la maniera per prepararlo.

mate amaro indifferenza
mate dolce amicizia
mate molto dolce amore
mate freddo disprezzo
mate con limone disgusto
mate con buccia di arancia vieni a cercarmi
mate con tè sono offeso
mate con caffè ti perdono
mate molto corto mi piace la tua compagnia
mate con latte voglia di carezze
mate molto caldo stai zitto, taci
mate bollente ti odio
mate con cedro incontriamoci
mate con miele matrimonio
mate molto lungo cattiva volontà

Preparazione del mate: si presuppone la presenza di matero (contenitore) e bombilla (sorta di cannuccia). Mettere a scaldare in un pentolino dell’acqua. Appoggiare la bombilla nel matero, evitare di muoverla, alzarla, girarla per tutto il tempo. Mettere circa 2 cucchiai di erba nel matero. Versare l’acqua nel matero quando è calda / caldissima, ma NON bollente. Attendere qualche istante o un minuto. Bere l’infuso dalla bombilla lasciandola sempre nella identica posizione iniziale, senza mischiare ecc. L’acqua nel pentolino può essere lasciata sul fuoco a scaldarsi per eventuali rabbocchi, mai versarla bollente, brucierebbe le foglie.