RITRATTI D’AUTORE 2012 – letture e commenti ad alta voce


Parte venerdì 2 marzo la quinta edizione di RITRATTI D'AUTORE – Letture e commenti ad alta voce, rassegna promossa dalla Biblioteca Comunale sotto la sapiente regia del direttore Gustavo Cecchini. Sei appuntamenti imperdibili dove protagonisti saranno i personaggi, le storie, gli intrecci, le parole, le frasi, le emozioni, i suoni.

L'apertura venerdì 2 marzo con il filosofo CARLO SINI è dedicata al CAPITALE di Karl Marx. Marx il profeta, lo scienziato, il filosofo della prassi: che cosa resta, in questo primo scorcio del terzo millennio, del pensatore forse più discusso, temuto e influente degli ultimi centocinquant'anni? Oggi, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Europa, è cominciato un sempre più diffuso ripensamento, sollecitato anche dalla profonda crisi mondiale che stiamo attraversando: forse il vecchio Marx non aveva tutti i torti e in certi casi aveva visto più a fondo dei suoi detrattori e persino dei suoi seguaci. Forse il nostro tempo ci consente di donare alla pagina marxiana una nuova verginità e di trarne nuove possibilità interpretative. Facendoci guidare da queste domande, ci sforzeremo di restituire Marx a se stesso, ricordandoci di ciò che egli ebbe a dire una volta: "Compagni, io sono Marx, non sono marxista!".

Baby Marx at Occupy Wall Street from Pedro Reyes on Vimeo.

Il venerdì successivo 9 marzo sale in cattedra il filosofo UMBERTO GALIMBERTI con il Simposio di Platone. Il "Simposio" è la grande "lezione d'amore" del pensiero occidentale. Nella polifonia di voci riunite nella gaia e giocosa atmosfera di un banchetto, Platone ci presenta, l'una dopo l'altra, le dottrine dell'eros esposte nell'orizzonte del mito, nella filosofia presocratica, nella scienza medica, nel sentire comune e in quello dei poeti. A questa vera e propria "summa enciclopedica" del sapere erotico dell'antichità, la possente parola di Socrate contrappone una nuova visione dell'amore, che libera la forza demoniaca dell'eros al di là del vincolo dei corpi e degli individui, in una autentica ascesa conoscitiva verso l'idea del bene e del bello.

Venerdì 16 marzo lo scrittore MICHELE MARI sarà alle prese con Moby Dick di Melville. "Moby Dick", pubblicato nel 1851, è considerato il capolavoro di Melville, uno dei più noti libri della letteratura americana e mondiale. Vi narra in prima persona la sua avventura Ismaele, che si imbarca come marinaio assieme a un ramponiere indiano sulla baleniera Pequod. Il capitano della nave, Achab, un personaggio cupo che incute rispetto e timore nei suoi uomini, ha perso una gamba per colpa della balena bianca Moby Dick e ora vuole vendicarsene, a qualunque costo. Inizia così una lunga caccia. La snervante attesa dell'incontro con il cetaceo che sfugge al capitano offrirà al narratore l'occasione di meditazioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche, all'interno della struttura del romanzo d'avventura per mare. Intanto l'immenso oceano, con i suoi mostri e le sue profondità, si erge in tutta la propria potenza e imperscrutabilità dinanzi all'uomo, che gli può contrapporre solo una fragile esistenza, oscillante tra il bene e il male. Fino a che sopraggiunge la catastrofe finale, fatalmente presentita, quando Moby Dick distruggerà la baleniera e tutto l'equipaggio trascinando con sé Achab e il suo arpione. Solo Ismaele si salverà e potrà così raccontare la loro folle, ambiziosa quanto disperata, impresa.

Venerdi 23 marzo, MARCO GUZZI farà il ritratto di Arthur Rimbaud attraverso uno dei suoi capolavori: una stagione all'inferno (Une saison en enfer). L'opera è una biografia allucinata del percorso di Rimbaud. La scrittura caotica è attraversata senza posa da una molteplicità di voci interiori. Rimbaud vi grida la sua sofferenza, il suo dolore, la sua esperienza intima: ha compreso che non può "rubare il fuoco" solo per sé. Tutto il mondo, infatti, ha attraversato lungo il XX secolo la propria “Stagione all’inferno”, tutto l’Occidente ormai planetario sta soffrendo le fasi alchemiche di una spaventosa ed insieme entusiasmante trasformazione antropologica. In questo clima contemporaneo, così spiritualmente pesante, la voce di Rimbaud torna a ricordarci dove ci stiamo dirigendo: verso una forma di umanità sempre più illuminata dalla potenza del proprio Genio interiore.

Venerdì 30 marzo sarà la volta di MASSIMO CACCIARI con l'Antigone di Sofocle. Il dramma ruota attorno al decreto di Creonte che vieta la sepoltura di Polinice e si sviluppa dal contrasto tra le leggi scritte della pólis e le leggi non scritte, da sempre esistenti nell'animo umano. È proprio a queste che si appella Antigone per giustificare il gesto di sepoltura del corpo del fratello. In tale contrapposizione la critica ha visto, di volta in volta, l'alternativa tra i valori dello Stato e quelli della famiglia, tra la politica e la religione, tra il mondo degli uomini e quello guidato e ordinato dagli dei, tra la ragione di Stato e la coscienza individuale.

l'ultimo appuntamento venerdì 14 Aprile è con QUIRINO PRINCIPE che si misurerà con il FAUST di Goethe. Il Faust è per universale consenso il simbolo dell'anima umana lacerata dall'eterno conflitto tra il bene e il male, la salvezza e la dannazione. Ma chi è Faust, oggi, per noi? La sua insoddisfazione devastante il suo attivismo smanioso e autodistruttivo, la sua angoscia nevrotica tipicamente moderna possono servire ancora come chiave interpretativa del presente? E lui il vero portatore attuale del “male oscuro”? Parlare di Faust significa parlare delle cose ultime, del senso e del non-senso della storia, del progresso dell'umanità o del suo fallimento, della salvezza o della dannazione dell'uomo e della storia.

Gli incontri si terranno presso il Cinema-Teatro Astra di Misano, via d'Annunzio 20, con inizio alle ore 21,00.

Ingresso libero sino ad esaurimento posti. Info: 0541.618424 – e-mail: Biblioteca@comune.misano-adriatico.rn.it