Maurizio Viroli e la Costituzione Italiana


Maurizio Viroli è il miglior rappresentante della Costituzione Italiana che io conosca, oltretutto è di Forlì, lo ritengo il mio più illustre concittadino.

Professore di Teoria Politica all’Università di Princeton nel New Jersey (Stati Uniti), editorialista del quotidiano la Stampa, cultore e profondo conoscitore del Machiavelli, tra i suoi libri spicca "Dialogo intorno alla Repubblica" a due mani con con Norberto Bobbio.
Recentemente a Rimini ho partecipato ad una sua conferenza sui principi costituzionali dell’attività amministrativa; di seguito riporto, alcuni brevi appunti personali in merito.

La Costituzione è una bibbia civile, degna di devozione. E’ nata grazie a uomini e donne che si basavano esclusivamente su principi morali e non su interessi particolari. E’ l’opposto del fascismo, ogni articolo è nato come alternativa agli errori/orrori del fascismo.

Per approfondire le radici della Costituzione, i valori della Resistenza, consiglio vivamente di leggere questa presentazione tenuta a Firenze da Viroli in occasione del 60° anniversario della liberazione della città.

E’ una Costituzione Repubblicana, quindi mette in risalto anche i doveri: in una repubblica o RES PUBLICA il bene comune prevale sul bene privato, il caso contrario fa sì che si cada per forza nella tirannide o governo degli arroganti. Il dovere è, quindi, molto più importante dell’obbligo dal punto di vista della libertà individuale.

Ambrogio Lorenzetti ed il suo ciclo sul buon governo esposto nella sala del consiglio dei nove a Siena.

Ovviamente (dato il tema e la platea) ha approfondito l’art.54 della Costituzione:

"Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."

Il concetto di disciplina nulla ha in comune con l’insieme delle tecniche costrittive che Foucault descrive in "Sorvegliare e punire" ma piuttosto come "consapevole e lucida assimilazione della direttiva da realizzare"  (Gramsci), abbiamo scelto liberamente di pensare al bene pubblico, se non ci comportiamo con disciplina diventeremo sudditi, occorre dominare con la volontà le pulsioni per raggiungere uno scopo alto. Anche il concetto di onore deve essere rivisitato secondo lo spirito e la grande cultura dei costituenti: si riferivano all’onore degli onesti, il riconoscimento è dovuto a chi rispetta i principi dell’onestà, non ad un particolare rango o potenza. La Pubblica amministrazione è (o dovrebbe essere) la garanzia di libertà proprio di chi non è potente, gli ultimi che non si possono difendere da soli.

Per me è stata una vera rivelazione, ero convinto che la Costituzione Italiana fosse una base di convivenza imprescindibile, importantissima e fondamentale, da rispettare sempre e comunque. E’ molto di più, ha la capacità di dare un significato non vuoto a parole come "valori", "cultura", anche "religione". Chi vorrebbe difendere questi concetti (ed affini) andando in contrasto aperto con la Costituzione Italiana è intrinsecamente incoerente: leggersi questa recentissima discussione sul blog di Ronchi come esempio.

Buon anno a tutti!


2 risposte a “Maurizio Viroli e la Costituzione Italiana”

  1. PORCASI GAETANO scrive:

    23 Giugno 2008 alle 15:45
    L’ARTE CONTRO LE VIOLENZE MAFIOSE. LE OPERE RACCONTANO LA STORIA DAL 1943 AL 2007 http://www.GAETANOPORCASI.IT

    L’impegno nel sociale.La parola legalita’ è stata a tal punto usata da provocare nei cittadini,quando la si sente un senso di fastidio.Applicare la legalità ed affermare di rispettare le legge dello Stato dovrebbe essere il primo passo che ogni cittadino dovrebbe fare come osservare i suoi doveri,per poi chiedere di avere garantiti i suoi diritti.L’arte cosi come la legalità sebrano due entità astratte ma non è cosi.Sono stato sempre convito che l’arte non è solo estetica,ma quando fa riflettere sui problemi sociali e dell’umanità diventa uno strumento per risvegliare le coscienze,Cosi l’artista che è sensibile ai temi sociali non può esimersi dal denunciare con lo strumento che ha a disposizione le discrasie della società ed in essa delle lobby di potere.Il potere infatti non ama essere criticato, qualunque ideologia proclami e di qualunque colore si veste. Il potere ama conservare e preservare se stesso e può influenzare ed indirizzare la politica,la società. Nelle mie opere ho cercato di segnalare e sottolineare il ruolo devastante del potere sulla politica,sull’ambiente,sulle persone.Il denaro alleato stretto del potere pur di svilupparsi tende a calpestare la dignità dell’uomo e la bellezza della natura e spesso la salute stessa di ciascuno.Per questo ho pensato alle mie opere come strumento di denuncia sociale.E quando ho segnalato l’inquinamento di cui siamo noi stessi vittime ogni giorno puntuale è arrivata la reazione con denuncia,con ostracismi,e con l’indifferenza alle mie opere che talvolta sono state dele provocazioni,proprio per dimostrare come le generiche affermazioni di legalitàa nulla valgono quando si dice di voler fare una cosa e poi si realizza l’esatto opposto.Recentemente con amici,giornalisti,politici di buona volontà stiamo provando a mettere in campo un laboratorio culturale trasversare che ha alla base l’onestà ,l’osservanza dei valori umani,il rispetto delle diversità l’impegno per conservare alle generazioni future un pianeta ed un ambiente vivibile fatto da persone solidali nei fatti.Per questo abbiamo pensato di dover accerttare il confronto con gli uomini di buona volontà.E’ in questo spirito che ho deciso di accertare questo riconoscimento che viene da chi vuole intestarsi un progetto di buon governo che possa migliorare la qualità della vita della nostra terra.E’ una la sfida che lanciamo a voi e che facciamo a noi stessi.Pittore antimafia Gaetano Porcasi.www.gaetanoporcasi.it